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Una lezione alla scuola di Venere

20 Set

A quanto pare a una prostituta è concesso di comprendere tutto quello che non paiono comprendere, o non voglion comprendere, neppure i sapienti e i saggi della nostra Italietta, quando tutti gli altri Dei sembrano fuggiti o silenti rimane la voce di Venere a condurre ogni Enea al suo giusto approdo. Non è un caso che l’intervista alla De Nicolò sia stata bollata come “trattatello immorale” da un’intellettuale in gonnella tronfia del suo tartufismo comunista, non è concepibile per l’ideologia ascoltare la voce della natura senza la mediazione deformante e seducente di uno schema mentale a priori. Cosa ci sarebbe esattamente di cui indignarsi e soprattutto in che modo si pretende di confutarla? A forza di proclamare e di credere al pensiero debole abbiamo indebolito davvero il nostro pensiero al punto da non capire che il motore di questo immane assedio giudiziario al palazzo del principe è realmente l’invidia dei filistei verso la fortuna politica di Berlusconi e verso i suoi vizi origliati o anche solo immaginati nello specchio sozzo della loro fantasia. Alle “pecore” e alle “racchie”, come li ha giustamente chiamati la De Nicolò, quelli che stanno dietro alla porta delle stanze di palazzo per auscultare i sussurri e le grida dell’amor profano, rimangono il raduno belante di piazza, l’indignazione urlata o cantata, l’invettiva giornalistica di intellettuali organici, lo sfregio pubblico della calunnia o del ludibrio e come extrema ratio l’accompagnamento coatto in procura, segno definitivo del golpe che tutti questi ipocriti vogliono ma che nessuno osa nominare. Cesare non è stato ucciso da un re conquistatore ma da una conventicola repubblicana in congiura. E dopo le Idi di marzo avrà da giungere la guerra civile.

 
7 commenti

Pubblicato da su 20 settembre 2011 in Attualità, Filosofia, Politica

 

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7 risposte a “Una lezione alla scuola di Venere

  1. Thorgen

    24 settembre 2011 at 15:35

    Proprio il fatto che qualunque berlusconiano (non solo una prostituta, purtroppo) additi, come causa occulta dell’ostilità verso il suo idolo terreno, l’invidia per le ricchezze, i (veri o presunti) tour de force erotici o le fortune politiche di costui rivela quanto sia ormai irrimediabilmente, geneticamente radicata in Italia la bella mentalità che quell’individuo – e prima di lui il suo mentore Craxi – hanno forgiato e inculcato nel nostro Paese: quella secondo la quale le uniche cose che contano nella vita sono i soldi, la bellezza, il successo e fare sempre e comunque tutti i cazzi che si vogliono, legali o illegali, morali o meno non conta; nonché il ritorno in grande stile di certo bieco maschilismo d’antan, come certe espressioni rivelano: “un’intellettuale in gonnella”.

     
    • Vento dell'Ovest

      24 settembre 2011 at 18:36

      “Di solito è l’invidia la vera scaturigine delle indignazioni morali” (Nicolas Gomez Davila). Anche lui era un berlusconiano?

       
    • gio

      7 ottobre 2011 at 21:12

      Una accozzaglia di pensieri la sua, tanto ben ordinata in forma quanto caotica nelle consecutio e sintesi logiche, che non si comincia a districarne il bandolo. Lo farei avendo tempo (molto) ma poichè me ne ci vorrebbe davvero tanto ed Ella comunque, son certo, ne uscirebbe non avendo capito ciò che intendevo dire, se non già letto – non se ne abbia, ragiono per trasposti passati, che in quanto tali non la comprendono ma tante voci uguali, si sa, fanno statistica – facciamo che le espongo la mia modesta perplessità al riguardo e la saluto.
      A proposito: il berlusconiano (moderato) che c’è in me non ha mai additato quelle sue voci come cause di rivalsa. La stupidità forse, la comprensibile ira certo; l’invidia non conta perchè tutti invidiano tutti nel mondo. Soldi e successo e belle donne sono patrimonio italiano e degli stessi inquisitori che lo ritraggono in foggia di satiro, non del solo PdC tanto inviso. Mi creda. O non mi creda, fa uguale. Un saluto, di nuovo.

       
      • Vento dell'Ovest

        8 ottobre 2011 at 11:40

        Se la sua unica argomentazione per contraddire la mia “accozzaglia di pensieri” è la mia presunta incapacità di comprendere le sue dotte confutazioni allora posso continuare a dormire fra due guanciali. Se non ha tanto tempo per “districare il bandolo” allora non avrebbe dovuto sprecarne nemmeno quel poco per commentarlo. Si tratta di cortesia, galateo da blogger. A proposito: attendo di leggere un suo blog o qualcosa del genere, da cui possa imparare a costruire consecutio e sintesi logiche efficaci.

        PS. Perdoni la mia perplessa ironia, ma mi è stato insegnato che per parlare bisogna prima aver qualcosa da dire.

         
  2. gio

    8 ottobre 2011 at 12:40

    Non ci siamo capiti. Era un reply al primo commento, non commento a post. Pensavo si capisse; la quadra delle caselle è spostata a destra apposta. Altrimenti non mi sarei detto berlusconiano (moderato), non trova?

     
    • Vento dell'Ovest

      8 ottobre 2011 at 15:44

      …caro Gio, le chiedo perdono! Non so perchè mi pareva incolonnato fra i commenti al post…ho fatto davvero la figura dello scemo col mio commento, adesso vado a nascondermi…

       
      • gio

        8 ottobre 2011 at 16:13

        No è che era contestuale al primo commento (col fatto che egli pure potrebbe ribadirmi le stesse cose della sua, di risposta), infatti parlavo di invidia etc, ed era, è dovuto all’insieme di vari luoghi comuni che tocca leggere lì e altrove da qualche annetto in qua, a cui non ha davvero più senso dare risposta. Non che non sappia cosa ribattere, è che chi se ne fa portavoce è ormai chiaro ci creda, quindi evitiamo il fiato; patti chiari e tutti a casa in amicizia.
        Per il fraintendimento nessun problema: un aperitivo e passa tutto, meglio se lungo. E’ anche sabato, il momento è propizio.

         

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